Villa Lante a Bagnaia



Quando si parla della regione Lazio, subito il nostro cervello la collega alla grandezza e alla magnificenza della sua capitale, Roma...e come dargli torto? Ma esiste anche un Lazio un po' più nascosto, meno turistico e caotico, anche se non per questo meno pervaso di storia e di cultura: è il Lazio di Viterbo e delle meraviglie che gravitano nella sua provincia. In questo articolo voglio farvi scoprire il grazioso borgo di Bagnaia, ad appena 4 chilometri dal capoluogo Viterbo, dove potrete ammirare uno dei più importanti esempi architettonici del Cinquecento italiano: Villa Lante.



Villa Lante viene attribuita a Jacopo Barozzi da Vignola e dal 1511, anno in cui cominciò la sua costruzione, venne portata a termine soltanto nel 1566 su commissione del cardinale Gianfrancesco Gambara. Ai nostri giorni è famosa soprattutto per i suoi curatissimi giardini all'italiana nei quali si possono ammirare svariate fontane e giochi d'acqua, e non a caso nel 2011 si è aggiudicata il titolo di Parco più bello d'Italia. Già fuori dall'ingresso ci si può imbattere nella Fontana del Pegaso, dove al centro della vasca ovale troviamo il celebre cavallo alato, circondato alle spalle da una parete dove spiccano i busti di nove Muse.


Fontana del Pegaso


Una cosa che tenevo molto a sottolineare è come tutta questa zona non sia stata ancora del tutto scoperta dal turismo di massa e si possano ammirare opere davvero belle ad un prezzo pressochè stracciato: l'ingresso a Villa Lante per esempio costa attualmente 5 Euro (noi nel 2008 l'abbiamo pagato appena 2,50 Euro!), ma per la visita che abbiamo fatto in altre località sarebbe costato almeno il doppio! La villa è aperta tutti i giorni tranne il lunedì dalle 8,30 e con orari di chiusura che variano in base al periodo (da novembre a febbraio 16,30, in marzo 17,30, nella prima metà di aprile e nella seconda metà di settembre e tutto ottobre 18,30, dal 15 aprile al 15 settembre 19,30).
Appena entrati dal cancello si possono visitare le uniche parti architettoniche del complesso, ovvero due palazzine simmetriche ma costruite a distanza di trent'anni l'una dall'altra, la prima voluta dal già citato cardinale Gambara, mentre la seconda fatta costruire dal di lui successore il cardinale Montalto. Gli affreschi più belli si trovano nella palazzina Gambara, dove si sono conservate pitture di paesaggi molto variopinte.






I due villini sono divisi da una serie di siepi accuratamente potate per formare motivi geometrici e decorativi, al centro delle quali sorge la bella Fontana dei Mori, forse l'opera più conosciuta e fotografata dell'intero complesso.


Fontana dei Mori







Si comincia poi a salire lungo il pendio della collina, dove troviamo la Fontana dei Lumini, formata da 70 piccoli getti d'acqua; questa in realtà è la fontana che mi è piaciuta di meno, per via dello sporco che galleggiava nell'acqua e le dava un'aria davvero trascurata... Ai lati della scalinata si trovano anche le grotte di Venere e di Nettuno.

Fontana dei Lumini


Grotta di Venere

Grotta di Nettuno



Arrivati al secondo piazzale si può poi ammirare la Fontana della Tavola (o Mensa del Cardinale), una lunga tavola di pietra per banchetti all'aperto, all'interno della quale scorre un flusso d'acqua con la funzione di tenere fresche frutta e verdura durante i pasti.
Sullo sfondo si intravede la Fontana dei Giganti, ornata con due monumentali statue rappresentanti due fiumi.


Fontana dei Giganti

Fontana della Tavola






E poi si sale ancora! Seguendo gli scalini si può affiancare la Fontana della Catena, che termina al suo apice con la scultura di un simpatico gambero, che ho poi scoperto essere l'emblema del cardinale Gambara!

Fontana della Catena

Gambero emblema del cardinale Gambara


Ancora un po' di salita e riusciamo così ad arrivare alla parte più alta dei giardini, dove ci si può perdere ancora tra fontane, alberi secolari e due piccoli villini che riprendono con dimensioni minori i due più grandi all'entrata. Al termine della passeggiata si può poi ascoltare lo sgocciolio dell'acqua che sgorga da una grotta nella Fontana del Diluvio detta anche per questo motivo Monte della Pioggia.





Fontana del Diluvio o Monte della Pioggia



Da qui si ridiscende poi fino all'ingresso dei giardini, nuovamente verso l'intrico delle verdi siepi... se non l'avete già notato durante la salita, provate a fare caso a come tutti i giardini di Villa Lante siano attraversati longitudinalmente da un ruscello, che sgorga in alto dalla Fontana del Diluvio e scende seguendo i dislivelli del terreno, incanalato da terrazze e fontane fino a terminare nel quadrato della Fontana dei Mori...interessante vero?



Qui ha purtroppo fine (con un po' di dispiacere!) il nostro giro alla scoperta di Villa Lante, ma nei suoi dintorni ci sono ancora tantissimi posti da esplorare e che sono sicura vi piaceranno...

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