Il mistero si svela: alla scoperta del Castello di Sammezzano



In provincia di Firenze, e più precisamente nel comune di Leccio di Reggello, si nasconde un vero e proprio tesoro architettonico che sicuramente sarà sconosciuto alla maggior parte dei turisti che intendono visitare la Toscana: il Castello di Sammezzano.
Il motivo di questo mistero è che oggi il castello è purtroppo chiuso ed in stato di abbandono e viene aperto soltanto in rarissime occasioni, perlopiù due o tre giorni all'anno, ad opera di un comitato di volontari, il Comitato FPXA, che si è costituito nel 2012 e al quale la proprietà concede gentilmente di aprirne le porte per ammirare le sue bellissime sale interne. La procedura per prenotarsi  non è immediata, ma, dopo vari tentativi, finalmente la scorsa domenica sono riuscita a rientrare anch'io tra i fortunati visitatori di questa vera e propria meraviglia.
Al castello si accede esclusivamente a piedi, lasciando la macchina nel comodo parcheggio dell'outlet grandi firme "The Mall" (dove potrete approfittare per fare un giro di shopping, ma occhio ai prezzi!); il sentiero è in leggera salita e se volete raggiungere la cima della collina senza troppi sforzi vi consiglio di calcolare almeno 45-50 minuti di camminata. Per chi invece ha problemi di deambulazione, il comitato FPXA prevede un servizio di navetta che può essere contattato sul posto tramite un numero di cellulare segnato sui volantini con le indicazioni. Già la passeggiata in sé è un preludio a quella che sarà l'atmosfera nel castello stesso: più ci si immerge nella folta vegetazione che ti circonda, più sembra di entrare in un mondo a parte, di staccarsi per un pomeriggio da tutto quello che di spiacevole ti circonda e di liberare la mente per qualche ora. Solo tu e il silenzio dei lecci e delle sequoie che ti avvolge...davvero rilassante e surreale!



La vegetazione si apre sulla cima del pendio, dove dopo una distesa di prato verde si erge in tutta la sua imponenza il tanto atteso Castello di Sammezzano.



L'atmosfera che si respira qui è davvero particolare, strana e familiare allo stesso tempo: il castello sembra sospeso nello spazio e nel tempo, come se da un momento all'altro potesse uscire dal portone qualche membro della servitù o il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona stesso per accoglierti ed accompagnarti nella visita della sua abitazione, che rispecchia in pieno la sua eclettica personalità. A dare un'impronta familiare al complesso ci pensano i volontari del Comitato FPXA che, oltre a gestire il sistema delle prenotazioni e le visite guidate che consentono a questo capolavoro artistico di non finire dimenticato, danno vita con un tocco personale all'intero complesso: nella zona bar potrete infatti trovare le loro buonissime torte fatte in casa, e nel giardino retrostante il castello alcuni di loro cuociono sul barbecue pezzi di salsiccia con cui riempire gustosi panini...il tutto rigorosamente a "chilometri zero"! Qualche sedia sparsa qua e là, qualche tavolino dove appoggiarsi e voilà, il gioco è fatto, sembra di essere ad una grigliata in compagnia di vecchi amici!






Le visite partono ogni mezz'ora e i gruppi sono di circa 50 persone l'uno; si accede dalla scalinata a sinistra dell'entrata e il giro completo dura poco meno di un'ora. Anche le guide sono esclusivamente dei volontari, che gestiscono il loro itinerario nel modo che ritengono più opportuno: il nostro gruppo per esempio è stato guidato dal sig. Massimo, davvero molto bravo e competente (e anche simpatico, il che non guasta mai!), che si è concentrato principalmente sugli aspetti caratteriali del marchese Ferdinando, mentre altri danno al loro giro uno stampo più prettamente architettonico.





Appena si varca la porta del castello non si può che rimanere a bocca aperta e con gli occhi spalancati: tutte le sale sono un susseguirsi di colori e di motivi che richiamano il mondo orientale, nessuna è uguale alle altre e tutte hanno una loro particolarità. Sembra quasi che ci sia un'alternanza tra ambienti che ricordano l'arcobaleno ed altri più eterei e leggeri che accompagna il visitatore per tutta la durata della visita, che non gli consente mai di annoiarsi o di distrarsi, perchè non sa mai che cosa lo aspetterà oltrepassando la porta successiva.







Sui muri di molte stanze il marchese Ferdinando ha fatto stampare frasi volutamente provocatorie o massime in latino che sono facilmente riconducibili anche a tematiche e problematiche dei nostri giorni, in un susseguirsi tra passato, presente e futuro che ben evidenzia il temperamento del marchese stesso, che non disdegnava di certo una bella discussione movimentata!




Sala Bianca

Sala Bianca


Il visitatore viene trasportato dalla leggerezza della Sala Bianca ai giochi di luce della Sala degli Specchi, dal caleidoscopio di colori della Sala dei Gigli alle pareti che sembrano di neve della Sala degli Amanti, solo per citare alcune tra le stanze più conosciute: e rimane impressionato, senza alcun dubbio, in tutte.

Sala degli Specchi

Sala degli Specchi

Sala dei Gigli

Sala dei Gigli

Sala dei Gigli


Una delle sale più famose e dall'impatto visivo davvero stupefacente è la Sala dei Pavoni, dove le ruote di questi fieri animali vengono riprodotte dalle pareti fino ai soffitti, in un vero e proprio turbinìo di linee e colori sgargianti.






Le decorazioni delle stanze sono state realizzate principalmente in gesso e, grazie all'accostamento con il mondo orientale, sembrano richiamare lo stile arabeggiante dell'Alhambra di Granada, che viene enfatizzato ai massimi livelli nella Stanza degli Amanti, dove le pareti più che costruite sembrano ricamate di pizzi!






Nella parte finale della visita si trova inoltre una piccola cappella, perchè anche un uomo dalla tempra inossidabile come Ferdinando prima o poi ha iniziato ad interrogarsi sul tema della vita dopo la morte.





Dopo essere stati catapultati in un'altra epoca, sono sicura che uscendo dal castello avrete due soli rimpianti: che la visita sia durata troppo poco e che sia arrivato troppo in fretta il momento di ritornare con i piedi per terra alla vita di tutti i giorni!





Per conoscere le prossime date di apertura vi consiglio di tenere controllato il sito www.sammezzano.org o la pagina Facebook "Sammezzano - Comitato FPXA", probabilmente non saranno nell'immediato, ma io non mi lascerei scappare l'occasione di visitare questo meraviglioso tesoro nascosto...siete d'accordo con me? Ah, e per tutti gli appassionati di fotografia, qui potete scattare tutte quelle che volete anche con il flash...cosa volete di più?


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